"A meta final do JUDÔ KODOKAN é o aperfeiçoamento do indivíduo por si mesmo, desenvolvendo um espírito que deve buscar a verdade através de esforço constante e da sua total abnegação, para contribuir na prosperidade e no bem estar da raça humana" "Nada sob o céu é mais importante que a educação. Os ensinamentos de uma pessoa virtuosa podem influênciar uma multidão; aquilo que foi bem aprendido por uma geração pode ser transmitidas a outras cem." Jigoro Kano

Teoria del combattimento



3. Tipi di tecniche

Ci sono vari tipi di tecniche nel Judo. Esse possono essere classificate in questi tre gruppi:
(a) Nage Waza (Tecniche di lancio).
(b) Katame Waza (Metodi per per tenere e bloccare il corpo dell’avversario).
(c) Atemi Waza (Metodi per mettere l’avversario “fuori combattimento” usando dei colpi).
Nage Waza sono tecniche usate per ottenere la vittoria su un avversario, proiettandolo. Di tutte le tecniche (di lancio), quelle "di proiezione" sono le più valide e numerose. Dopo vengono le tecniche "per far cadere"; quelle "per precipitarsi" sono le meno usate. Inoltre, queste sono molto pericolose e non molto usate nella pratica normale.
Katame Waza possono essere divise in tre metodi: Osaekomi Waza o più brevemente Osae (tenere giù), Shime Waza (bloccaggi del collo o strangolamenti) e Kansetsu Waza. Osaekomi Waza sono tecniche per tenere o comprimere il corpo dell’avversario, dopo averlo proiettato, in maniera tale che non possa rialzarsi. Shime Waza sono causa di grande panico per l’avversario o della sua morte, per strangolamento o compressione del suo corpo per mezzo delle braccia o delle gambe. Kansetsu Waza sono tecniche per bloccare le giunture dell’avversario e, se si mette troppa energia nella presa, possono causare lussazioni, .
Esiste un altro metodo chiamato Atemi Waza. Esso é causa di grande panico per l’avversario, lo stordisce o lo indebolisce o lo mette completamente “fuori combattimento” con calci, colpi di punta con le dita, i pugni, i gomiti, o le ginocchia, o colpendolo circolarmente con la mano o il taglio della mano. Questo é lo schema riassuntivo dei metodi:

Nage Waza Katame Waza Atemi Waza

Lanciare (Nage) Osaekomi Waza Calciare
Schiacciare (Otoshi) Shime Waza Colpire di punta
Agganciare (Gake) Kwansetsu Waza Colpire circolarmente


4. Componenti della vittoria

Come già detto, ci sono vari tipi di tecniche di Judo. Come uno possa ottenere la vittoria resta ancora una cosa sconosciuta. Per vincere il vostro avversario voi dovreste conscere il maggior numero possibile di tecniche. Ma per quanto bravo siate le troverete inutili se le applicate in modo sbagliato. In altre parole, voi riuscirete sempre a battere il vostro avversario se applicherete i vostri metodi nelle giuste occasioni. Qual’é l’occasione giusta, voi potrete chiedere. Per giusta occasione s’intende il momento in cui il vostro avversario é nelle condizioni tali per cui le vostre tecniche avranno effetto. Quando il vostro avversario é in questa condizione si dice che ha perso o rotto l'equilibrio. L’azione di metterlo in tale condizione viene detta rompere o far perdere lil suo equilibrio. Anche se egli si trova in questa posizione, se voi non vi trovate nella condizione adatta per approfittarne non é detto che voi riusciate ad applicare la vostra tecnica. Il termine "tecnica", in Judo, ha un vasto significato e ciò significa che una tecnica inizia con il mettere l’avversario fuori equilibrio, mettere voi stessi in una posizione adatta per approfittarne e finisce quando l’avversario é proiettato. Conseguentemente la vittoria può essere suddivisa in tre momenti principali:

(a) Mettere l’avversario in una “fuori equilibrio”.
(b) Mettere voi stessi in una posizione adatta per approfittarne.
(c) Eseguire le tecniche nel giusto modo.

Queste sono le tre componenti della vittoria. Talvolta uno può sembrare abbastanza "proiettabile" anche se non sembra essere del tutto “fuori equilibrio”. Ma questo non é propriamente vero. Talvolta uno agisce così velocemente che non é possibile cogliere bene tutti dettagli dell’azione. Del resto se non agirete con altrettatanta velocità difficilmente potrete raggiungere la vittoria. I maestri del passato non erano dei maghi così come non lo sono quelli di oggi. Essi erano solo molto competenti in ciascuna delle tre componenti menzionate ed eseguivano le loro tecniche con una velocità eccezionale.


5. Shizen Tai (Posizione naturale fondamentale).

I Samurai, nei giorni antichi, stavano molto attenti nel mantenere una posizione libera e senza impedimenti non solamente nel dojo durante gli esercizi, ma anche a casa quando stavano seduti a tavola o in altre occasioni. Adesso spiegheremo l’atteggiamento che uno deve tenere durante il combattimento. Gli allievi di Judo, specialmente i principianti, quando iniziano un combattimento, per paura di essere proiettati adottano una posizione innaturale, piegando il corpo in avanti, distendendo in fuori le braccia e mettendosi così in una posizione svantaggiosa. Con il corpo in questa posizione non potete muovervi liberamente il che non va bene se volete attaccare il vostro avversario. Nel Judo dovete stare attenti ad evitare una simile posizione perché pericolosa. La posizione giusta é quella della fig.2.
Dovreste essere dritti senza piegare il corpo o la testa con i piedi leggermente separati e le ginocchia dritte. Non dovreste mettere forza in nessuna parte del corpo in particolare, non distrarvi, ma stare calmi e sereni con lo sguardo posato venti o trenta cm più avanti di voi. In questa posizione vi potrete muovere velocemente. Potrete facilmente attaccare così come difendervi. Inoltre vi stancherete poco e sarete in grado di sostenere combattimenti lunghi. Questa posizione é chiamata Shizen Tai, “posizione naturale fondamentale”. Nel combattimento, comunque, potrete cambiare questa posizione. Quando il braccio e il piede destri sono avanti avremo Migi Shizen Tai “posizione naturale destra” e nel caso di avanzamento del braccio e piede sinistro Hidari Shizen Tai “posizione naturale sinistra”. Per la posizione naturale destra vedere la fig.3.
Talvolta il combattente adotta una posizione difensiva con le ginocchia leggermente piegate, i piedi lontani fra loro e il corpo abbassato. Abbiamo allora Jigo Tai “posizione di autodifesa”. Migi Jigotai e Hidari Jigo Tai se mettiamo avanti il piede e il braccio destri o sinistri. Una simile posizione serve come difesa e talvolta anche per attaccare se l’avversario é anch’esso in Jigo Tai. Ma quando siete in questa posizione i vostri movimenti diventano lenti e impediti. Non é la posizione migliore da usare nel Judo perché non riuscirete a sfruttare le opportunità offerte dall’avversario. Anche in difesa non riuscirete a muovervi con la velocità necessaria. Con un principiante può anche funzionare, ma con un esperto non la troverete molto funzionale. E‘ perciò molto importante che non vi abituiate a combattere in Jigo Tai.


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