"A meta final do JUDÔ KODOKAN é o aperfeiçoamento do indivíduo por si mesmo, desenvolvendo um espírito que deve buscar a verdade através de esforço constante e da sua total abnegação, para contribuir na prosperidade e no bem estar da raça humana" "Nada sob o céu é mais importante que a educação. Os ensinamentos de uma pessoa virtuosa podem influênciar uma multidão; aquilo que foi bem aprendido por uma geração pode ser transmitidas a outras cem." Jigoro Kano

JUDO KYOHAN Sakujiro Yokoyama - 1915 parte três

6. Perdita dell’equilibrio.

Shizen Tai, come già detto, é la posizione più adatta per applicare una proiezione oppure per evitarne. Vediamo ora qual’é l’occasione più adatta per intraprendere una tecnica di lancio. E‘ quando l’avversario ha perso l’equilibrio. Che cos’é questa perdita d’equilibrio? Ci sono molti casi per applicare una tecnica di lancio. Essi possono essere riassunti in due gruppi:
(a) quando l’avversario ha i piedi fermi;
(b) quando uno dei piedi é in movimento o sollevato da terra.
Nel primo caso, se il corpo s’inclina su un fianco, con il peso su entrambe i piedi, é facilmente proiettabile nella direzione in cui é piegato. Questa posizione verrà definita “perdita d’equilibrio”. E‘ molto difficile spiegare teoricamente dove si trovi il baricentro del corpo in questa posizione e come esso agisca nel contesto della situazione. Proveremo a spiegare la faccenda utilizzando come esempio un bastone. In generale il corpo umano é composto di muscoli morbidi ed elastici, ossa rigide e giunzioni flessibili. Normalmente é molto flessibile, ma quando viene proiettato si comporta come un bastone rigido e diritto. Quasi sempre le cause della proiezione del corpo sono paragonabili a quelle di un bastone che cade. Un bastone diritto e non inclinato é come un corpo in Shizen Tai. Quando si piega come nella figura n°4 egli si trova in una situazione di “perdita d’equilibrio”. Esso cadrà da solo. In questo caso se voi applicherete una forza nella parte alta e in quella bassa come nella figura n°4, nella direzione indicata dalle frecce A e A’, riuscirete ad atterrarlo facilmente.
Nella figura n°4 le frecce in alto indicano le direzioni in é applicata la forza delle braccia durante il combattimento, mentre quelle in basso mostrano le direzioni in cui agiscono la forza delle gambe. Talvolta può comunque succedere che le forze e le loro direzioni s’invertano e viceversa. Così, sebbene l’impiego della forza cambi secondo la situazione, é assolutamente necessario, ai fini della vittoria, utilizzarla nella direzione in cui il corpo é inclinato. Se così non é e si direziona la forza secondo le direttrici B e B’ si rischia di trovare molte difficoltà e maggior dispendio di energie. Ciò che é peggio é che potrebbe anche causarvi dei danni. Gli allievi di Judo dovrebbero stare molto attenti su questo punto. Come detto prima, non c’é differenza tra un bastone e un corpo umano allorché stiano entrambe in posizione eretta. Mentre c’é invece una grossa differenza nella direzione dell’inclinazione fra i due. Un bastone rotondo s’inclina allo stesso modo in tutte le direzioni mentre un corpo umano generalmente si piega secondo 6 direzioni:
(a) avanti
(b) indietro
(c) in avanti a destra
(d) in avanti a sinistra
(e) indietro a destra
(f) indietro a sinistra
Il caso in cui il corpo s’inclina solo su un lato é molto raro. Anche se ciò avvenisse il corpo si piegherebbe subito avanti o indietro e rispettivamente a destra o a sinistra. E così di questa ipotesi difficilmente dovremo tenerne conto. La direzione in cui s’inclina il corpo ha una stretta relazione con il peso del corpo. Quando il corpo s’inclina in avanti il peso resta sulla punta delle dita dei piedi come nella figura n°5; quando s’inclina indietro, sulla punta dei talloni come nella figura n°6; quando é in avanti a sinistra va sulle dita esterne del piede sinistro come nella figura n°7; quando é in avanti a destra va sulle dita esterne del piede destro; quando é indietro a sinistra va sull’angolo sinistro del tallone sinistro come nella figura n°8; quando é indietro a destra va sull’angolo destro del tallone destro. Come potete vedere, nella posizione inclinata, con il corpo in una situazione di “perdita d’equilibrio”, il peso va su una particolare zona del corpo mentre se é in Shizen Tai il peso si distribuisce su entrambe i piedi. Ne consegue che in Shizen Tai il corpo si stanca meno e non é facilmente proiettabile.
Venendo al secondo caso in cui il piede dell’avversario si sta sollevando da terra, non succederà mai che una persona sollevi o porti a terra contemporaneamente tutte e due i piedi. Egli porterà sempre il peso prima su un piede e poi sull’altro. Quando é fermo, il peso sta su un piede o su entrambe, ma quando cammina il suo peso cambia continuamente di posizione. Così se voi applicate una tecnica quando il piede dell'avversario é ancora per aria non avrete un grande effetto; anzi, al contrario sarà lui che potrà approfittare del vostro errore per portare a sua volta una tecnica contro di voi mettendovi in una situazione pericolosa. Quando l’avversario sta per portare a terra il piede, ma non l’ha ancora fatto, piegherà il suo corpo in quella direzione. In quel momento applicate la vostra tecnica nella direzione in cui sui si sta inclinando e allora riuscirete a proiettarlo facilmente con poco sforzo, anche se egli é grande e grosso. Voi riuscirete a fare ciò per lo stesso motivo per cui é facile spostare un oggetto pesante quando é appeso. Una gamba fermamente appoggiata a terra é difficile da spostare proprio come un oggetto pesante posto sul terreno. Una gamba che sta per posarsi a terra, ma non lo ha ancora fatto del tutto é come un oggetto pesante che é appeso e che quindi riuscirete a muovere facilmente. Per esempio voi riuscite facilmente a dondolare una campana anche se pesa parecchie tonnellate; al contrario non ci riuscirete se essa é posta a terra. Nel corso del combattimento, se tirate o spingete il vostro avversario, talvolta egli potrà perdere l’equilibrio anche dopo che aver appoggiato i suoi piedi per terra. Ma questo appartiene al primo punto.
figuras 5, 6, 7 e 8

























Come rompere l’equilibrio.

Dopo aver parlato della perdita d’equilibrio vediamo ora come “rompere l’equilibrio” della posizione naturale o Shizen Tai. Se volete squilibrare l’avversario tiratelo in avanti verso sinistra mentre voi nel contempo arretrate. Se prova a resistere, sicuramente s’inclinerà in avanti fino a cadere. In ogni caso o sarete voi a tirarlo in avanti o lui a tirarvi indietro. Nel primo caso tiratelo più di quanto stia avanzando ed egli s’inclinerà certamente. Nell’altro caso spingetelo più di quanto lui stia tirando. Talvolta cercherà di difendersi restituendovi la spinta. Allora approfittate e tiratelo nella direzione in cui va la sua energia fino a quando s’inclina. Nel caso che egli rimanga ancora nella posizione naturale provate e riprovate fino a quando riuscirete a raggiungere l’obiettivo. In alcuni casi dovrete ricorrere anche a modi diversi, ma la tecnica é comunque sempre la stessa.
In un vero combattimento uno cercherà di rompere l’equilibrio dell’altro mantenendo la posizione naturale o Shizen Tai. Questo non é molto facile poiché é difficile capire il modo giusto di applicare la vostra forza e la delicata azione mentale del tirare o dello spingere. Ma la tecnica in sé é molto semplice. E‘ sufficiente ricordare che quando l’avversario tira voi dovete spingere e quando spinge voi dovete tirare. C’é una vecchia poesia Giapponese sui segreti che recita:

I segreti sono come i vostri sopraccigli,
Sebbene siano vicini a voi,
Voi non potete vederli.

Quando capite un segreto troverete che esso era molto vicino oppure che era molto semplice.


8. Posizione nel Ne Waza.

La parte precedente riguardava il tachi waza o i lanci dalla posizione eretta. Qui vogliamo spiegare il ne waza o le tecniche a terra. Nella maggior parte del ne waza (che comprende osaekomi waza, shime waza e kansetsu waza) ogni tecnica in attacco o difesa ha la sua specifica posizione ed é impossibile dire quale sia la migliore posizione in generale. Shime waza e kansetsu waza alcune volte si praticano dalla posizione eretta. Passiamo perciò a osaekomi waza. Qui la forza é applicata per tenere il corpo dell’avversario a terra. Quanto segue mostrerà come utilizzare effettivamente la forza:
Supponendo che ABCD (fig.9) sia una tavoletta rettangolare appoggiata sul terreno, quale sarebbe il modo più facile per sollevarla? Sollevare ogni singolo angolo. D’altro canto, se voleste impedire di sollevarla trovereste più efficace premere sugli angoli che vengono sollevati. La stessa cosa avviene con un corpo umano. Se volete impedire al vostro avversario di alzarsi dovrete premere sulle sue spalle o sui fianchi qualunque sia la parte che egli tenta di sollevare. Ma se voi mettete la forza su una singola parte egli può approfittarne per muoverne un’altra riuscendo così a sollevarsi.
Così accade quando vi trovate sotto un’altra persona e riuscite a liberare alcune parti dove la sua forza é assente. D’altro canto quando vi trovate sopra il vostro avversario dovete applicare la vostra forza su tutto il corpo per non lasciare ”buchi” ed essere sempre pronti a spostare la vostra forza dove la situazione lo richieda.

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