"A meta final do JUDÔ KODOKAN é o aperfeiçoamento do indivíduo por si mesmo, desenvolvendo um espírito que deve buscar a verdade através de esforço constante e da sua total abnegação, para contribuir na prosperidade e no bem estar da raça humana" "Nada sob o céu é mais importante que a educação. Os ensinamentos de uma pessoa virtuosa podem influênciar uma multidão; aquilo que foi bem aprendido por uma geração pode ser transmitidas a outras cem." Jigoro Kano
JUDO KYOHAN Sakujiro Yokoyama - 1915 parte dois
2 - Obiettivo del Judo
Che cos’é il Judo? E‘ preciso compito di questo libro rispondere a questa domanda, ma é difficile farlo in modo completo entro questi limiti. Consentiteci quindi, di delineare quest’arte per sommi capi. Va oltre il potere della parola scritta lo spiegare i delicati punti del Judo ed il misterioso potenziale mentale che esso porta con sé. Anche se questi argomenti possono essere scritti, difficilmente essi potrebbero essere capiti da qualcuno che non conosca i segreti del Judo. Stando così le cose, non é affatto facile spiegare i segreti di quest’arte. E‘ comunque possibile spiegare l’obiettivo ultimo del Judo, come praticarlo e con quale atteggiamento mentale dovrebbe essere praticato.
L’obiettivo del Judo può essere diviso in tre parti:
- sviluppo fisico (Renshinho)
- competenza nel combattimento (Shobuho)
- sviluppo mentale (Shushinho)
Da un punto di vista pratico, gli esercizi di Judo possono essere divisi in tre fasi:
- Renshinho (Metodi per allenare il corpo).
- Shobuho (Tattica nel combattimento).
- Shushinho (Cultura mentale e forza di volontà)
Sebbene il Judo sia diviso in queste tre fasi o metodi per comodità, essi sono interdipendenti e non sono praticabili separatamente. Vediamo di spiegarli brevemente.
In ginnastica tutti i movimenti sono meccanici. Così come sono strutturati, ad eccezione di alcuni movimenti delle braccia e delle gambe, essenziali per lo sviluppo di particolari gruppi muscolari, tutti gli esercizi sono senza significato e, di per se, di poco interesse o utilità. Il Renshinho (Metodi per allenare il corpo) del Judo, é sempre eseguito con l’idea di un combattimento, non per lo sviluppo fisico risultante dagli esercizi. Un allievo di Judo usa continuamente la propria mente ed é sempre all’erta per trovare il modo di sconfiggere l’avversario e allo stesso tempo per perfezionare la propria difesa. E‘ sempre alla ricerca di aperture nei movimenti dell’avversario o di modi per parare i suoi attacchi. Non ci sono movimenti meccanici di braccia o gambe che interessino l’esercizio in sé stesso. Questo rende i contendenti mentalmente attivi alla stessa stregua di un esercizio morale e intellettuale. Ancora, nella ginnastica, gli esercizi sono limitati ad alcune parti del corpo e non sviluppano tutti i muscoli, mentre nella pratica del Judo essi sono tutti sollecitati. Quindi, se il Judo é praticato, sotto un insegnante competente, tutte le parti del corpo sono ugualmente sviluppate. Una prova é meglio di una discussione. Se guardate la figura 1, che é una fotografia del M° Kosei Maeda(4°dan) é sufficiente per mostrare quale sviluppo globale egli abbia raggiunto.
C’é un ulteriore beneficio derivante da un fisico costruito con il Judo e cioé che il fisico é flessibile e perfettamente controllato. Per questo motivo e grazie all’abilità acquisita con il Judo, un esperto può spesso evitare incidenti anche molto seri. Oggigiorno sono stati introdotti molti esercizi, ma secondo la mia opinione gli Renshinho (Metodi per allenare il corpo) restano i migliori. Il loro obiettivo é la difesa personale e l’attacco al fine del combattimento. Ma nessuno può sperare di vincere senza un perfetto controllo di mente e corpo che lavorino all’unisono. Coloro che volessero praticare lo Shobuho (Tattica nel combattimento) quindi dovrebbero studiare la teoria della cultura fisica prima di provare a sviluppare il loro fisico. Per ultimo, ma non di meno, dovrebbero coltivare la loro mente.
Il Shushinho (Cultura mentale e forza di volontà) é un ramo del Judo che mira a formare il carattere in parte con la teoria della lotta e in parte attraverso la pratica del Renshinho (Metodi per allenare il corpo) e del Shobuho (Tattica nel combattimento). Ci sono pochi esseri viventi che sono assolutamente liberi dall’indole del combattimento. Se questa teoria del combattimento fosse applicata alla vita di tutti i giorni, ci darebbe più forza per sopportare le avversità e ci porterebbe a quel desiderabile stato di tranquillità e pazienza utile per superare le circostanze difficili. Per praticare lo Shushinho (Cultura mentale e forza di volontà) non é necessario avere un compagno così come nel Shobuho (Tattica nel combattimento) o nel Renshinho (Metodi per allenare il corpo). Al contrario, non é impossibile per voi sedervi tranquilli nella vostra stanza e coltivare la mente, così come prescritto dalla teoria del combattimento. Ma quando praticate gli esercizi con i vostri avversari, otterrete senza dubbio più esperienza e profitto, buone abitudini e una volontà di ferro, in modo tale da darvi un perfetto controllo su voi stessi in tutte le occasioni. In breve, non c’é molta differenza fra il Renshinho (Metodi per allenare il corpo) e lo Shobuho (Tattica nel combattimento).
Il Renshinho (Metodi per allenare il corpo) é la pratica per lo sviluppo del corpo, non in contrasto alla teoria del combattimento, ma attento ad evitare gli esercizi in cui esistono elementi di pericolosità. Spesso gli esercizi praticati in questo metodo sembrano inadatti per il combattimento, ma sono vantaggiosi per lo sviluppo fisico. Anche lo Shobuho (Tattica nel combattimento), non dovrebbe contenere esercizi pericolosi per lo sviluppo fisico; al contrario, tutti gli esercizi in esso contenuti sono più o meno utili alla cultura del corpo. Comunque, poiché colpire gli avversari é l’obiettivo principale di questo metodo, gli allievi praticano talvolta esercizi pericolosi e inadatti per lo sviluppo fisico. I due metodi sono differenti. Il primo é anche per i ragazzi giovani i cui corpi non sono ancora sviluppati o per quelli di debole costituzione; l’altro dovrebbe essere insegnato agli allievi già cresciuti, abbastanza forti e vigorosi per sopportare esercizi più violenti.
Il Shushinho (Cultura mentale e forza di volontà), come già detto, mira a costruire il carattere. La costruzione del cararttere é il risultato del Shobuho (Tattica nel combattimento) e allo stesso tempo é l’obiettivo ultimo del Judo. Così si può dire che l’obiettivo del Judo é, primo, rendere i nostri corpi forti tramite lo Renshinho (Metodi per allenare il corpo), quindi, d’imparare i segreti del combattimento con lo Shobuho (Tattica nel combattimento), e, infine, coltivare la nostra menta e rafforzare il nostro carattere. Non importa, quindi, quanto possa diventare forte il vostro corpo, non importa quanto meravigliosa possa essere la vostra arte del combattimento se non si potrà mai dire di aver raggiunto il vero obiettivo del Judo: il miglioramento del vostro comportamento e del vostro carattere.
Fig.1 - Kosei Maeda
0 comentários:
Postar um comentário