"A meta final do JUDÔ KODOKAN é o aperfeiçoamento do indivíduo por si mesmo, desenvolvendo um espírito que deve buscar a verdade através de esforço constante e da sua total abnegação, para contribuir na prosperidade e no bem estar da raça humana" "Nada sob o céu é mais importante que a educação. Os ensinamentos de uma pessoa virtuosa podem influênciar uma multidão; aquilo que foi bem aprendido por uma geração pode ser transmitidas a outras cem." Jigoro Kano

JUDO KYOHAN Sakujiro Yokoyama - 1915 parte nove

SPIEGAZIONE DEL NAGE NO KATA
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30. UKI GOSHI. (Anche fluttuanti)

Dopo queste tre tecniche i due partecipanti tornano alle rispettive posizioni di partenza a circa quattro metri di distanza uno dall’altro e iniziano il gruppo delle koshi waza. D’ora in avanti, ala fine delle tre tecniche torneranno sempre alle posizioni di partenza senza però fare più il saluto. Ora, in uki goshi vi avvicinate fino ad una distanza di circa mt.1,20. Avanzando con il piede dx di un passo verso di voi, mira alla vostra testa con il pugno dx. A questo punto il suo corpo viene in avanti. Approfittate di questa occasione e avanzate il piede sx all’interno del suo dx con le dita inclinate nella stessa direzione dei suoi. Girate il corpo a dx e mettete in contatto non solo le anche, ma anche la parte mediana del vostro dorso in stretto contatto con il suo torace e addome come nella fig.24, e nel contempo tenete premuto con la mano sx la sua vita e con la dx controllate il suo braccio sx dall’esterno. Ruotate velocemente le vostre anche da sx a dx come nella fig.25 e con una forte trazione della mano dx proiettatelo come nella fig.26. Ci sono vari punti su cui soffermare la propria attenzione in questa tecnica. Primo, questa tecnica viene eseguita quando uke viene avanti. Lo proiettate principalmente con l’azione delle anche e tutto il resto é di semplice supporto. Secondo, quando ruotate il corpo avanzando il piede sx é molto importante che vi pieghiate indietro e mettiate in contatto le anche e la parte mediana del vostro dorso in stretto contatto con il suo torace e addome, senza abbassare il corpo o piegare le vostre anche. Se non fate ciò non riuscirete a ruotare bene le anche. Terzo, tenete premuto con la mano sx la sua vita in stretto contatto con la vostra schiena e non cercate di afferrare la cintura o qualche altra parte. Se non fate così la torsione delle anche non sara efficace. Quarto, tenete stretto anche quando ruotate le anche . Naturalmente, alla fine della rotazione, la vostra mano scivolerà verso l’alto, ma non é un problema poiché essa servre solo a tenere il contatto e non a proiettare.

31. HARAI GOSHI. (Spazzare con le anche)

Dopo viene harai goshi. Dopo aver finito l’ultima tecnica vi prendete in migi shizen tai. Rompendo la sua posizione in avanti a dx, indietreggiate due o tre passi e al terzo passo, come nella fig.27, mettete il vostro fianco dx, dalla ascella al torace a d angolo retto in contatto con il suo petto e addome. Nel contempo passate il braccio dx sotto la sua ascella e stringete a voi il suo corpo. Tiratelo in modo tale da farlo avanzare. Tenete il peso interamente sulla gamba sx, sollevando un poco il piede dx, portate la parte esterna della vostra coscia sulla parte frontale della sua e, come nella fig.28, ruotate le vostre anche da dx a sx. Nello stesso momento spazzate la sua coscia dx verso dx con la vostra coscia dx e tirate la vostra mano sx vicino alla parte sx del vostro torace. Il movimento delle vostre anche dovrebbe essere uguale a quello di uki goshi, ma in harai goshi, poiché il busto non é così inserito come in uki goshi, non dovete mettere altrettanta forza nel ruotare. Per eseguire correttamente la tecnica dovete portarvi verso uke fin dall’inizio e tenere il vostro peso sulla gamba dx così da tenervelo vicino e dopo trasferire il peso sulla gamba sx. Teoricamente, la cosa migliore sarebbe porvi ad angolo retto rispetto ad uke, ma così facendo vi trovereste con il fianco dx a contatto con la sua parte frontale. Così, in pratica, é meglio venire a contatto con l’ascella dx e il lato dx del vostro dorso.

32. TSURI KOMI GOSHI. (Tirare e sollevare le anche)

Dopo harai goshi vi prendete in migi shizen tai. Rompendo la sua posizione in avanti a dx, indietreggiate due o tre passi come in harai goshi. Al terzo passo uke non verrà in avanti come in harai goshi, ma starà dritto e tirerà indietro, irrigidendo il suo corpo come una sbarra, assumendo una posizione molto scomoda per tiarare uki goshi o harai goshi. Lasciate le barccia dove sono, ma non rilassate la presa. Ruotando il vostro corpo a sx, come nella fig.29, mettete i piedi davanti ai suoi e abbassate le anche più che potete fino all’altezza delle sue ginocchia. Sollevando velocemente le vostre anche, tirate in basso con le mani davanti a voi, come nella fig.30, e fatelo rotolare davanti a voi. Questa tecnica non riesce se uke non é ”rigido” e resta flaccido, da ricordarsi questo nelle dimostrazioni dei kata.
figuras 24, 25, 26, 27, 28 e 29.
































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