SPIEGAZIONE DEL NAGE NO KATA
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36. TOMOE NAGE. (Proiettare secondo un cerchio)
Nell’applicare questa tecnica, voi ed uke vi mettete in migi shizen tai. Lasciate la presa sulla manica e prendete il bavero dx di uke. Spingetelo un poco in modo tale che lui arretri tirandovi; in questo modo vi troverete entrambe nella posizione naturale. Avanzate alcuni passi spingendolo al fine di rompere la sua posizione. Per difendervi vi restituirà a sua volta la spinta. Mettete il vostro piede sx tra i suoi, come nella fig.34. Avvalendovi della sua spinta cercate di sollevarlo un poco in avanti. Mettete le vostre natiche a terra il più vicino possibile alle caviglie, come nella fig.35. Nel contempo piegate la vostra gamba dx e mettete la pianta del piede dx sulla parte bassa del suo addome. Non rilasciate la presa e tenetelo saldamente. Lasciatevi cadere indietro e fatelo passare sopra la parte sx o dx della vostra testa, come nella fig.36. Nel medesimo momento distendete la gamba dx che tenevate piegata e proiettatelo sopra la vostra testa. Egli cadrà sul dorso dopo la vostra testa descrivendo un cerchio per aria. In questa tecnica la forza delle vostre braccia e quella della vostra gamba dx lavorano in direzioni opposte. Ma quella delle braccia deve lavorare con maggior forza per ben eseguire la tecnica. Per una buona esecuzione dovete piegare la gamba dx quando le vostre natiche toccano terra. A tal fine dovete portare le natiche il più avanti possibile; in caso contrario non riuscirete a piegare sufficientemente la gamba dx. Questa si deve alzare mentre le natiche vanno a terra e non dopo. Non dovete colpire violentemente il suo addome con la pianta del piede, ma appoggiarla dolcemente sotto l’ombelico tenendo le dita sollevate.
37. URA NAGE. (Proiettare all’indietro)
Finito tomoe nage vi troverete ad una certa distanza da uke. Avvicinatevi fino ad una distanza di circa due metri. Avanzando il piede dx uke cerca di colpirvi al capo con un pugno. A questo punto ruotate un poco il corpo a sx per evitare il colpo. Per l’impeto del colpo egli ruota un poco a sx con il piede dx come asse e si sbilancia verso il suo indietro dx. Afferrando quest’opportunità muovetevi intorno al suo indietro dx e prendetelo con le vostre braccia, come nella fig.37.Alcune parole su come afferrarlo. Afferratelo con il torace contro le sue natiche, il braccio intorno alla sua vita a cingere la costola sx più bassa. Mettete la vostra mano dx, con le dita in alto, sulla parte dx del suo addome e portatelo vicino alla parte sx del vostro busto. Piegandovi indietro sollevatelo aiutandovi con la spinta delle mani verso la vostra spalla sx. Quando i suoi piedi si staccano dalla materassina abbassatevi leggermente e lasciatevi cadere indietro. Così facendo lancerete l’avversario oltre la vostra spalla e lontano da voi, come nella fig.38.
38. SUMI GAESHI. (Proiettare nell’angolo)
Un tempo la terza tecnica del ma sutemi waza era tsuri komi, ma dall’estate del 1905, quando anche la terza tecnica del te waza fu cambiata, é stata sostituita con sumi gaeshi. Come il nome suggerisce, in questa tecnica lanciate l’avversario verso il suo angolo indietro dx o sx. A prima vista sembra un yoko sutemi waza, ma poiché cadete indietro per proiettare l’avversario é giusto farla ricadere fra le ma sutemi waza. Per fare questa tecnica dovete afferrarvi con uke in migi jigotai, come nella fig.39. Prendete il suo braccio dx con il vostro sx. Tirate fuori dalla presa del suo braccio sx il vostro braccio dx e premete la vostra mano dx sulla parte superiore sx del suo dorso oppure prendete la parte frontale della sua cintura nella presa naturale. Mentre arretrate tiratelo prima verso il suo avanti dx e quindi verso l’avanti sx. Al terzo passo tiratelo più di quanto non si aspetti in avanti a dx ed egli perderà l’equilibrio in quella direzione. Egli metterà il suo piede dx avanti e in punta di piedi, poiché il suo peso andrà nella stssa direzione e il suo piede sx si solleverà. A questo punto andate vicino a lui il più possibile, come nella fig.40, avanzando il piede sx all’esterno del suo dx e mettendo le natiche il più vicino a lui che potete. Lasciatevi cadere indietro a dx, come nella fig. 41, e spazzate la sua coscia nella stessa direzione in cui il suo corpo si sta sollevando. In quel momento tiratelo giù con decisione con la mano sx, mentre lo spingete in alto con la mano dx. A causa di ciò egli cadrà toccando la materassina rispettivamente con la spalla, dorso e gamba sx. Quando lo tirate a dx e sx e poi ancora, al terzo passo, a dx dovete indietreggiare di un passo in accordo con il movimento. Troverete difficoltà nel fare questo. Perciò al terzo movimento non indietreggiate, ma lasciatevi cadere e riuscirete, grazie alla distanza ridotta fra voi e uke, ad eseguire correttamente la tecnica.
figuras 34, 35, 36, 37, 38, 39, 40 e 41.
"A meta final do JUDÔ KODOKAN é o aperfeiçoamento do indivíduo por si mesmo, desenvolvendo um espírito que deve buscar a verdade através de esforço constante e da sua total abnegação, para contribuir na prosperidade e no bem estar da raça humana" "Nada sob o céu é mais importante que a educação. Os ensinamentos de uma pessoa virtuosa podem influênciar uma multidão; aquilo que foi bem aprendido por uma geração pode ser transmitidas a outras cem." Jigoro Kano
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